Torna, a grande richiesta, "IL MALATO IMMAGINARIO”, liberamente tratto dall’omonima Opera di Molière firmato, diretto ed interpretato da Pietro Romano

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Quando il Teatro Classico concede la propria ricchezza alla Commedia Dialettale Romanesca, che ricambia il favore con eleganza artistica di spessore magistrale, prende vita l’esperimento di Pietro Romano in un’altra delle Opere di Molière.

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Argante diviene, dunque, “er cicio”, timoroso di tutto, fragile, perdente e “piagnone” fino all’inverosimile, ma forte di una comicità disarmante, fondata su un’inconscia quanto intelligente autoironia, che ha il potere scenico di mutare il difetto in virtù, qualificando ogni possibile aggettivo artistico al superlativo assoluto. Straordinaria conferma il cast esaltato al massimo esponente dall’attenzione registica che abilmente mantiene l’ispirazione ai personaggi, ma sottoscrive loro la propria firma, personalizzandoli con l’unicità di un’altra esperienza esilarante.

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Debutta, così, con atteso quanto sorprendente successo un’opera in grado di intridere di incredibile novità il classico, fornire gli elementi per uno smisurato divertimento e mantenere la promessa dell’indispensabile livello teatrale, dovuto allo spettacolo d’Autore. E a confermarlo, ancora una volta, è il Pubblico. 

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Foto di Roberto Passeri

© Pietro Romano